
Vino, Pinot Grigio Doc Delle Venezie: ridotta resa massima per ettaro
Milano, 12 lug. (askanews) – Riduzione della resa massima per ettaro, da 180 a 170 quintali: di questi, 150 quintali per ettaro potranno essere destinati a vinificazione come prodotto libero, mentre 20 quintali potranno essere stoccati secondo la misura dello stoccaggio amministrativo, già adottata negli ultimi anni per riequilibrare l’offerta. È la principale novità introdotta dalle misure di gestione dell’offerta approvate dalle Amministrazioni del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e della Provincia Autonoma di Trento per la Doc Delle Venezie, in vista della vendemmia 2025.
Le disposizioni seguono la delibera dell’assemblea dei soci del Consorzio di tutela Doc Delle Venezie dello scorso maggio e si inseriscono nel quadro della legge 238 del 2016 (Testo unico del vino), con l’obiettivo di regolare il potenziale produttivo e rafforzare la stabilità del mercato.
“In un contesto internazionale complesso rimane di fondamentale importanza l’applicazione delle misure di gestione dell’offerta” afferma Luca Rigotti, presidente del Consorzio, spiegando che “si tratta di scelte programmatiche che, pur in un quadro economico e geopolitico incerto, mantengono un equilibrio tra domanda e offerta di mercato. Un valore importante per i mercati internazionali, dove il Pinot Grigio Doc Delle Venezie è il primo vino bianco fermo dell’export italiano”.
Con una superficie produttiva di circa 27mila ettari distribuiti tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento, la Doc Delle Venezie rappresenta oggi l’85% del Pinot Grigio italiano e il 43% di quello mondiale. Il Consorzio, nato nel 2017, riunisce 6.141 viticoltori, 575 aziende di vinificazione e 371 imbottigliatori, per una produzione complessiva di circa 230 milioni di bottiglie.