
Ue, Pd e SD trattano con von der Leyen su mozione di sfiducia
Roma, 9 lug. (askanews) – Sulla sfiducia a Ursula von der Leyen Pd e socialisti europei stanno ancora valutando, una riunione è iniziata nel tardo pomeriggio e un orientamento definitivo ancora non è stato preso, anche se l’ipotesi dell’astensione sembra perdere quota, secondo diverse fonti democratiche. Pd e socialisti potrebbero alla fine votare contro, ma tutto è affidato alla trattativa con la presidente della Commissione, gestita per i Socialisti e democratici da Iratxe Garcia Perez. Le critiche alla linea della von der Leyen sono sempre più vivaci, tra i socialisti – spagnoli in particolare – e anche dentro al Pd. Ma sono in molti a ritenere inopportuno un voto di astensione su una mozione presentata dall’estrema destra europea.
Di sicuro, Elly Schlein ha indicato un criterio chiaro: il Pd non si discosterà dalla linea del resto di S&D. “Abbiamo chiesto un segnale concreto di impegno a Ursula von der Leyen”, ha spiegato stamattina la leader democratica. “Aspettiamo questo segnale concreto prima del voto di domani, stiamo appoggiando il negoziato che sta portando avanti il gruppo con la sua capogruppo Iratxe Garcia Perez e decideremo insieme”.
Gli eurodeputati Pd hanno fatto il punto tra di loro in una riunione che ha preceduto quella di tutto il gruppo S&D e non sono mancati – raccontano – gli interventi a sostegno dell’astensione sulla mozione di sfiducia, a cominciare da quello di Marco Tarquinio. Il capo-delegazione Nicola Zingaretti, però, avrebbe invitato tutti a tenere una linea unitaria, sottolineando che le interlocuzioni in corso con la von der Leyen – come spiegato pubblicamente dalla Schlein – saranno decisive.
In queste ore, raccontano diversi eurodeputati, sarebbero arrivati segnali di apertura dalla Von der Leyen e questo potrebbe portare S&D a votare contro la mozione. In particolare, la presidente della Commissione sarebbe pronta a dare rassicurazioni sui fondi di coesione, come chiesto anche dalla Schlein oggi durante un incontro la presidente del Comitato europeo delle Regioni Kata Tutto: “Chiediamo un budget europeo che rafforzi – e non riduca o frammenti – i fondi di coesione per costruire un’Europa più giusta, sostenibile e resiliente”.
Se le aperture di cui si parla in queste ore verranno confermate, S&D arriverà probabilmente a dire no alla sfiducia. Sulla mozione, però, gli schieramenti politici italiani vanno in ordine sparso: nella maggioranza la Lega è per il sì alla sfiducia, Fi è contraria e Fdi sicuramente non voterà sì, nonostante la mozione sia stata presentata da un partito che aderisce a Ecr. Ma anche tra le opposizioni il quadro è simile: M5s vota contro la von der Leyen, Avs non parteciperà al voto, mentre il Pd – appunto – potrebbe alla fine bocciare la mozione.