Vino, Equalitas: sostenibilità filiera parte dal benessere sul lavoro

Vino, Equalitas: sostenibilità filiera parte dal benessere sul lavoro

Milano, 7 lug. (askanews) – Equalitas accende i riflettori sul tema della sicurezza sul lavoro con la presentazione di “Distretti del Vino e della Sicurezza”, il progetto promosso insieme a Luci sul Lavoro, incentrato sul case study del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. L’iniziativa nasce per riflettere sul ruolo strategico dei consorzi di tutela del vino italiano (oltre 500 per circa 800mila addetti) come player fondamentali per la promozione di una cultura del lavoro incentrata sulla persona e sui suoi diritti.

Il convegno, moderato da Michele Manelli, vicepresidente Equalitas, ha visto la presenza di Andrea Rossi, presidente Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, realtà di riferimento del progetto, individuata come un modello replicabile per l’intero sistema dei distretti del vino tricolore e Riccardo Ricci Curbastro, presidente Equalitas. Tra gli altri ospiti Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente FederDoc, Mirko Borselli, segretario Flai Cgil Toscana, Pietro Gasparri, direttore dell’Ufficio dirigenziale Pqai. Presenti anche esponenti del mondo accademico tra cui Fabio Berti, professore all’Università di Siena, Alessandro Innocenti, professore all’Università di Siena e Marco Marazza, esperto e docente di Diritto del Lavoro.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del tavolo permanente annuale !Vino e Lavoro”, il percorso tracciato già da anni da Equalitas volto a promuovere una sostenibilità integrata che includa tanto la dimensione ambientale ed economica, quanto il benessere e la tutela dei lavoratori. I dati sull’agricoltura in Italia, presentanti nel corso della tavola rotonda, hanno evidenziato un quadro nazionale ancora critico: nel 2023 gli infortuni sul lavoro sono stati circa 26.546 di cui 138 mortali, tra questi il 22% riguarda i lavoratori stranieri che costituiscono il 22% della forza lavoro. Un dato che riflette le condizioni di lavoro spesso precarie che interessano la manodopera straniera: mansioni più pericolose, minori tutele, barriere linguistiche, fragilità contrattuali e psicologiche.

La presentazione della ricerca ed il dibattito che ne è emerso, hanno mostrato il valore e la scalabilità dell’iniziativa da parte dei Consorzi e di tutti gli attori coinvolti. Da una parte sono emerse casistiche ricorrenti di infortunio che permetteranno la costruzione di altrettanti percorsi formativi per le filiere del vino. Dall’altra, le opportunità emerse di creare strumenti di realtà virtuale in grado di sorpassare anche le barriere linguistiche, mostrano il valore aggiunto del progetto. Infine, si è discusso di come analisi di questo genere possano soddisfare l’adeguamento delle piccole imprese alla nuova normativa sulla valutazione stessa del rischio e quindi sulle responsabilità del datore di lavoro. Tutte le parti coinvolte si sono date quindi appuntamento al prossimo anno con il chiaro obiettivo di sostenere Equalitas ed i Consorzi del vino in un percorso davvero positivo e concreto”

“È il tempo che i consorzi di tutela si facciano portavoce dell’eccellenza che vada oltre la qualità del prodotto, diventando promotori di una cultura del lavoro sicuro, rispettoso e dignitoso” ha sottolineato Riccardo Ricci Curbastro, recentemente riconfermato alla presidenza di Equalitas”, spiegando che “la sostenibilità dell’intero settore passa attraverso la tutela del lavoratore: per questo è sempre più importante e necessario mettere al centro la persona individuando nel suo benessere psico-fisico la principale leva di produttività dell’impresa e la conseguente solidità e longevità del settore. Per questo motivo – ha concluso – è necessario un rafforzamento delle politiche di prevenzione in termini di investimenti sulla formazione e sulla medicina sul lavoro. Un rinnovamento che parte dalla divulgazione delle buone pratiche delle singole realtà e, in questo, il caso del Nobile di Montepulciano ne è un esempio virtuoso”.

Entrando nel merito del comparto vitivinicolo, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano si è da subito rivelato la punta di diamante per definire un modello di sostenibilità integrata, un progetto che detterà le linee guida per gli altri Consorzi. Con oltre 90 imbottigliatori e 2.000 addetti, rappresenta una realtà di forte rilievo sia dal punto di vista storico (è infatti uno dei vini più antichi d’Europa) sia in ottica green, essendo il primo Consorzio ad aver adottato lo standard di Equalitas. Una testimonianza di come qualità e sostenibilità possano coesistere non solo del prodotto ma nell’interno sistema produttivo, dando vita a un modello concreto applicabile su scala nazionale.

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