
Donburi House punta ad aprire 90 ristoranti giapponesi in Italia
Milano, 6 lug. (askanews) – Donburi House annuncia un piano di sviluppo che prevede l’apertura di ben 90 ristoranti giapponesi in Italia. Il progetto è sostenuto dagli investimenti delle famiglie torinesi Boffa e Chiesa e parte dall'”esperienza positiva” registrata a Torino, Milano e Aosta. L’obiettivo è proporre in tutto il Paese un modello di ristorazione autenticamente ispirato all’izakaya giapponese, luogo tradizionale di incontro e convivialità in Giappone, dove la cucina accompagna il bere in un contesto informale. Donburi House intende riprodurre questo ambiente offrendo piatti tipici come donburi, ramen, gyoza e onigiri, con un menù rispettoso delle ricette originali. La direzione gastronomica è affidata all’executive chef Kido Takashi, che curerà menu, sviluppo dei piatti e supervisione delle cucine.
“Abbiamo visto nel Paese un grande desiderio di esperienze autentiche e la nostra strategia è rispondere a questa domanda con un format di qualità, ma accessibile e replicabile su larga scala” spiega Luca Boffa, proprietario di Donburi House, aggiungendo che “stiamo già preparando la nostra prima apertura in Svizzera. La vera sfida è garantire che ogni nuovo ristorante abbia la stessa anima”.
L’architettura gioca un ruolo centrale nell’identità del brand. Il progetto di ogni ristorante è firmato dallo studio Boffa Petrone & Partners e combina materiali naturali come il legno con l’illuminazione soffusa delle lanterne, per ricreare un’atmosfera coerente con quella giapponese. Il know-how nasce dall’esperienza maturata a Kensho di Torino, tra i ristoranti di riferimento per la cucina nipponica di qualità in Italia. Da questa base nasce un progetto che nei prossimi giorni sarà presente anche al “Kappa FuturFestival” del capoluogo piemontese come partner ufficiale.
“Con Kensho abbiamo esplorato le vette della cucina giapponese. Con Donburi House vogliamo rendere più accessibile quella fedeltà alla tradizione” conclude Max Chiesa, sottolineando che “ogni piatto che serviamo è un gesto di rispetto verso quella tradizione e un invito a scoprirla senza filtri”.