Vino, controlli e arresti dell’Ice di lavoratori nei vigneti in Oregon

Vino, controlli e arresti dell’Ice di lavoratori nei vigneti in Oregon

Milano, 30 giu. (askanews) – Due recenti interventi delle autorità per l’immigrazione statunitensi hanno creato particolare allarme nella comunità vitivinicola dell’Oregon, in particolare nella Willamette Valley. A riportarlo è la rivista “Decanter”, che in un articolo segnala, tra l’altro, l’arresto di Moises Sotelo, esperto viticolo e figura di riferimento per il settore: premiato nel 2020 dall’Oregon Wine Board con il “Vineyard Excellence Award”, e che l’anno scorso ha fondato la Novo Start Vineyard Service.

Sotelo è stato fermato mentre si recava al lavoro da agenti dell’Us Immigration and Customs Enforcement (Ice) a Newberg, nella contea di Yamhill, il 12 giugno scorso, con l’accusa di essere entrato negli Stati Uniti illegalmente nel 2006 ma sul sito della sua azienda la sua presenza negli Stati Uniti risulta dal 1994. Il tecnico è attualmente detenuto nel penitenziario di Tacoma (Washington) e per lui è stata aperta una raccolta fondi per coprire le spese legali, che il 24 giugno aveva superato i 136mila dollari.

Sempre secondo quanto riferisce la celebre rivista specializzata britannica, il caso ha acceso i riflettori sull’intensificarsi dei controlli dell’Immigrazione sui lavoratori agricoli. La Willamette Valley Wineries Association, la Willamette Valley Wine Foundation, l’Oregon Wine Board e l’Oregon Winegrowers Association si sono subito attivate per offrire supporto ai lavoratori migranti impegnati nei vigneti o nella cantine delle aziende vitivinicole, che “rappresentano parte integrante della nostra identità”.

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