
Mediobanca promette 4,9mld ai soci in 3 anni: offerta Mps senza razionale
Milano, 27 giu. (askanews) – Mediobanca proietta le stime finanziaria del suo piano industriale al 2028 e punta a centrare un utile netto di oltre 1,9 miliardi di euro a giugno 2028, con una componente di 1,7 miliardi di utile ordinario e per 0,2 miliardi con proventi non ricorrenti derivanti dalla valorizzazione di un progetto immobiliare nel Principato di Monaco. Un risultato che si rifletterà sulla crescita nella remunerazione degli azionisti che possono aspettarsi a 4,9 miliardi nel triennio di cui 4,5 miliardi in dividendi, pay-out al 100%, e 0,4 miliardi tramite il completamento del piano di riacquisto e cancellazione di azioni proprie già previste dal piano al 2026.
I ricavi sono visti in crescita a 4,4 miliardi (+20%), con una riduzione del rapporto costi/ricavi di 3 punti percentuali (dal 43% al 40%) e una graduale stabilizzazione del costo del rischio a circa 60 punti base. Il risultato operativo è stimato salire da quasi 1,9 a quasi 2,3 miliardi (+7%).
“L’estensione al 2028 del piano dimostra come Mediobanca sia in grado di realizzare, pur in un contesto macroeconomico complesso, un’ulteriore solida crescita di ricavi, utili e redditività”, ha detto l’ad, Alberto Nagel. “Questo entusiasmante percorso di crescita stand-alone verrà ulteriormente potenziato dalla combinazione con Banca Generali, operazione in grado di creare un leader Europeo nel Wealth Management”, ha aggiunto ribadendo che l’obiettivo è chiudere a “ottobre”.
Per Piazzetta Cuccia, l’offerta di scambio di Montepaschi è invece “priva di razionale industriale e finanziario ed è caratterizzata da evidenti elevati rischi di esecuzione”. Nella sua nota al mercato, Mediobanca evidenzia i rischi di una integrazione “con una banca commerciale di medie dimensioni” e “la presenza di cospicue dissinergie”. Piazzetta Cuccia evidenzia anche “la difficoltà di stimare livelli di ROTE, CET1 e quindi pay-out sostenibili della nuova entità” e “la non comparabilità della politica di remunerazione degli azionisti che è a rischio di esecuzione basso in Mediobanca ed elevato in MPS per effetto delle predette difficoltà di integrazione”.