
Wang Yi: la Cina vuole una convivenza nella diversità con gli Usa
Roma, 26 giu. (askanews) – La Cina vuole una convivenza pacifica “nella diversità” con gli Stati uniti e non un approccio “a somma zero”, in cui c’è chi vince e c’è chi perde. Lo ha affermato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi incontrando Graham Allison, uno scienziato dell’università di Harvard che ha scritto diversi saggi sui rapporti Cina-Usa.
In Cina – ha affermato Wang – si valorizza il concetto di “armonia nella diversità” (“hé ér bù tóng”), un’idea tipica che si contrappone al pensiero occidentale “bianco o nero, vincere o perdere a somma zero”, e mira a riconoscere e rispettare le differenze per costruire una “convivenza armoniosa e ampliare gli interessi comuni tra le nazioni”. Secondo Wang, Cina e Stati uniti “hanno oggi la necessità di elaborare una nuova narrazione che regolamenti i futuri rapporti tra le due grandi potenze”.
Wang Yi ha quindi evocato i tre principi che dovrebbero regolare i rapporti con gli Usa – rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione win-win – e che sono stati proposti dal presidente Xi Jinping. Inoltre, ha auspicato che la parte americana collabori con Pechino per affrontare innanzitutto il problema del reciproco riconoscimento, “allacciando bene il primo bottone” dei rapporti bilaterali, e che, sulla base di questi tre principi, sia possibile individuare la giusta modalità di convivenza tra le due potenze. Ha infine invitato gli esponenti di diversa estrazione negli Stati uniti a farsi promotori di una percezione “più obiettiva e positiva della Cina” e di uno scambio bilaterale corretto e costruttivo.
Allison ha risposto che il concetto di “armonia nella diversità” presenta affinità con l’idea, ormai radicata negli Stati uniti, di rispetto per la pluralità. Ha osservato che Cina e Stati Uniti condividono lo stesso pianeta, si trovano l’uno nell’altra e devono individuare un quadro strategico di coesistenza per evitare di cadere nella “trappola di Tucidide”.
La cosiddetta “trappola di Tucidide” è un concetto elaborato dallo stesso Allison per indicare il rischio che Usa e Cina, nella competizione per l’egemonia, possano cadere in una vera e propria guerra.