
80% dei viaggiatori consapevole del proprio impatto e pronto a cambiare abitudini
Roma, 25 giu. (askanews) – Human Company, azienda attiva nell’hospitality in Italia e da oltre quarant’anni nel turismo open air, prosegue il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità. All’interno del Piano di Sostenibilità 2023-2027, pienamente integrato con il piano industriale e orientato a rafforzare governance, strategia e target aziendali in materia di sostenibilità, il Gruppo presenta un aggiornamento delle attività già messe in campo – tra cui un finanziamento contratto con un pool bancario con Unicredit nel ruolo di Banca Agente e Global Coordinator in ambito ESG – e una nuova edizione dell’indagine ‘Turismo & Sostenibilità’, realizzata in collaborazione con l’istituto di ricerca BVA Doxa. Attraverso questo studio, informa una nota, il Gruppo rinnova il proprio impegno nell’approfondire la percezione dei viaggiatori nei confronti del turismo sostenibile, offrendo un quadro aggiornato su attitudini, comportamenti e opinioni degli italiani rispetto a pratiche di viaggio più consapevoli e responsabili.
Turismo sostenibile: consapevolezza alta, ma l’impegno varia a seconda delle azioni richieste La ricerca evidenzia come l’80% dei viaggiatori sia consapevole dell’impatto che le proprie scelte possono avere sulla sostenibilità delle destinazioni visitate, mostrando una concreta disponibilità a rivedere le proprie abitudini in un’ottica più responsabile. Questo dato suggerisce l’opportunità di coinvolgere maggiormente il turista come ‘alleato’ della sostenibilità, valorizzando il suo ruolo e fornendogli strumenti chiari e accessibili per adottare comportamenti virtuosi durante l’esperienza di viaggio.
Tuttavia, la propensione ad introdurre abitudini sostenibili risulta più alta quando si tratta di azioni semplici, come il rispetto della flora e della fauna locali (36% di preferenze), la corretta gestione dei rifiuti (33%), l’attenzione ai consumi energetici (32%) e la tutela delle risorse naturali (32%). Al contrario, l’adesione cala sensibilmente quando i comportamenti richiedono un maggiore coinvolgimento personale o un cambiamento più profondo delle abitudini, come la modifica del proprio regime alimentare (13% di preferenze), la scelta di strutture con certificazioni ambientali (13%) o la partecipazione attiva a iniziative di volontariato green durante il soggiorno (7%).
Quando si parla di strutture ricettive e sostenibilità, i viaggiatori sembrano non avere dubbi: agriturismi (91%), rifugi di montagna (86%) e strutture ricettive open air (84%) guidano la classifica delle soluzioni percepite come più sostenibili, grazie alla capacità di offrire esperienze a contatto diretto con la natura. Seguono, con buone valutazioni, bed & breakfast (76%), case vacanza ed ostelli (71%), ritenuti comunque coerenti con un approccio rispettoso dell’ambiente.
D’altro canto, strutture come hotel (30%), resort (24%) e navi da crociera (14%) vengono considerate meno sostenibili, mentre le strutture termali si collocano in una posizione intermedia con il 49% delle preferenze. Questi dati evidenziano come la percezione di sostenibilità sia spesso strettamente legata alla tipologia di esperienza offerta e al contesto in cui avviene il soggiorno.
In linea con i risultati dell’edizione 2024 dell’Osservatorio, la quasi totalità del campione (95%) concorda sul fatto che sia possibile adottare pratiche di turismo sostenibile anche durante una vacanza urbana; le modalità più efficaci per farlo includono il rispetto dei valori e delle eccellenze territoriali (48%), la ricerca di percorsi ed esperienze autentiche e non ‘di massa’ (44%) e la scelta di partire nei periodi di bassa stagione (36%).
Come nella precedente edizione della ricerca, per determinare un indice complessivo di rilevanza delle caratteristiche di una struttura turistica anche quest’anno sono stati analizzati tre ambiti principali: gli elementi che ne definiscono la sostenibilità, i driver che influenzano la scelta prima della partenza e gli aspetti che la rendono attrattiva durante il soggiorno.
L’indice derivato dall’incrocio di queste dimensioni (min.1 – max. 100) mostra che, per i viaggiatori italiani, i criteri più rilevanti sono l’impiego di energie rinnovabili (indice=100), la valorizzazione dei prodotti eno-gastronomici (98), la conservazione dell’ambiente naturale (96), la presenza di aree verdi, percorsi pedonali e di piste ciclabili (94, in aumento rispetto allo scorso anno), la corretta raccolta differenziata dei rifiuti (92, in lieve contrazione rispetto al 2024), l’eliminazione della plastica (88) e il risparmio idrico (81).
Anche per il 2025, le vacanze al mare si confermano in cima alle preferenze dei viaggiatori italiani (51%, con un picco del 58% tra le famiglie con bambini). A seguire, con uno scarto contenuto, si posiziona il turismo culturale (45%), scelto prevalentemente da un pubblico con una consolidata esperienza di viaggi all’estero (54%). La montagna è la destinazione principale per 1 italiano su 5 (19%), mentre i circuiti del benessere (17%) e dell’enogastronomia (16%) conquistano soprattutto gli under 35 (per i quali raggiungono rispettivamente il 24% e il 22% di preferenze). Le crociere attraggono il 10% dei viaggiatori, mentre il turismo d’avventura, sportivo e religioso continua a costituire una nicchia residuale.
Dai dati raccolti emerge poi come il turismo outdoor sia una pratica consolidata: il 75% dei viaggiatori intervistati lo pratica abitualmente, 1 su 3 con elevata frequenza. Tra i fattori che guidano la scelta della destinazione outdoor emergono in primo piano la bellezza e la varietà del paesaggio (37% di preferenze), seguite dalle condizioni climatiche favorevoli (31%). Il rispetto per l’ambiente si conferma una motivazione rilevante (30%), a fronte però di una minore attenzione verso indicatori più tecnici, come certificazioni green o politiche ambientali (8%); la sostenibilità, dunque, acquista valore soprattutto quando si intreccia con esigenze concrete legate al benessere personale e alla disponibilità economica.
Quando si parla di strutture outdoor, le soluzioni sostenibili più apprezzate sono quelle tangibili e facilmente fruibili: l’uso di prodotti a km 0 nei ristoranti e nei market interni (83%), l’utilizzo di soluzioni per la riduzione della plastica (78%) e l’impiego di energie rinnovabili (77%) risultano le azioni percepite come più efficaci e convincenti. Buono anche l’interesse per interventi di rigenerazione (76%) e promozione del territorio (75%), spazi didattici (75%) e aree dedicate al benessere fisico e mentale (71%). Restano più distanti, in termini di appeal e percezione, le soluzioni digitali e le partnership ambientali, che faticano a trasmettere un beneficio tangibile per l’ospite.
Un contesto in evoluzione che coinvolge operatori del settore e strutture ricettive, chiamati a rispondere con visione e concretezza. È in questa direzione che si inserisce l’impegno di Human Company, protagonista di un percorso di sostenibilità in continuo aggiornamento.
Nell’ambito del Piano di Sostenibilità 2023-2027, Human Company presenta un aggiornamento sulle numerose attività già messe in campo e che continuano a svilupparsi lungo tre pilastri fondamentali: la natura, le comunità locali e le persone. L’impegno del Gruppo si è infatti tradotto in azioni concrete che toccano diversi ambiti, tra cui: la definizione di una carbon strategy (una strategia d’azienda volta a ridurre le proprie emissioni di gas serra); la redazione del bilancio di sostenibilità 2024; un miglioramento della gestione dei rifiuti; una mappatura fitostatica (georeferenziazione di ogni albero per la manutenzione preventiva del verde e calcolo della CO2 trattenuta su base annua); un miglioramento continuo dell’accessibilità delle strutture hu openair (con l’installazione, ad esempio, delle mobile home hu stay Smart For All, progettate per essere funzionali e inclusive con spazi più ampi, bagni en suite, docce accessibili e comode rampe d’ingresso); uno studio di double materiality delle attività aziendali relative alla sostenibilità; coinvolgimento diretto degli ospiti delle strutture con attività pratiche come laboratori didattici in ottica green; utilizzo del 100% dell’energia proveniente da fonti rinnovabili tramite certificati di garanzia di origine (GO).
Questa visione – in linea con l’impegno intrinseco ai valori e ai principi che hanno da sempre definito l’identità del Gruppo – conferma la volontà di Human Company di essere parte attiva nel cambiamento, facendo della sostenibilità non solo un obiettivo, ma una leva strutturale del proprio sviluppo.
‘In Human Company riconosciamo che la transizione verso un turismo più sostenibile è una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo e ci impegniamo a portare avanti un percorso concreto e coerente, che tenga conto sia delle esigenze ambientali sia del rispetto delle diversità socio-culturali. Il nostro piano di sostenibilità ci ha già permesso di raggiungere risultati significativi e continuerà a guidarci verso un futuro in cui ci auspichiamo che il turismo sia più green e inclusivo. Condividiamo annualmente i nostri progressi ed i traguardi raggiunti, nella convinzione che la sostenibilità non sia solo una meta, ma un processo continuo e partecipato, che richiede l’impegno di tutti’ commenta Mattia Rosati, Chief Corporate Services Officer di Human Company e di Mercato Centrale.