“Numero Chiuso” di Cantina Lunae, il Vermentino che guarda lontano

“Numero Chiuso” di Cantina Lunae, il Vermentino che guarda lontano

Milano, 24 giu. (askanews) – “Numero Chiuso” nasce dalla volontà di Diego, quarta generazione della famiglia Bosoni proprietaria della Cantina Lunae, di mettere alla prova del tempo il suo Vermentino dei Colli di Luni. “Studiando la complessità che il tempo apportava a questa varietà nelle annate migliori, nel 2008 abbiamo deciso di vinificare diversamente le bacche di due nostri appezzamenti storici” racconta, aggiungendo che “cercavamo lo spessore di un vino da invecchiamento senza perdere le caratteristiche di freschezza che distinguono le migliori espressioni di un vino bianco: oggi, alla 13esima annata, possiamo dire che quell’intuizione ci ha svelato un aspetto prezioso e nascosto del Vermentino”.

I Bosoni sono stati tra i primi ad imbottigliare il Vermentino in purezza e questo della Lunigiana nasce tra rocce antiche, argilliti ferrose, pietra arenaria e poca sabbia, in piccole parcelle a 350 metri, esposte alle brezza marina e circondate dai boschi. “Numero Chiuso” è figlio di una macerazione a freddo sulle bucce per una dozzina di ore e di un’unica botte di rovere da 20 hl dove affina per 18 mesi (poi altrettanti in bottiglia), 2.600 bottiglie numerate per un progetto ambizioso per chi già declina il proprio, ottimo, Vermentino in differenti, interessanti, versioni: l’immediata e gustosa “La Bianca” (che porta con sé anche la Malvasia di Candia), la classica “Etichetta Grigia” pedecollinare, la più profonda “Etichetta Nera” che scende dalle colline, e il delizioso cru “Cavagino”. Idee e proposte frutto di suoli e zone diverse, tutte condizionate dal mare e dalle Alpi Apuane di questo spaccato di territorio di Liguria anomala tagliato dal fiume Magra, condizionata dalla Toscana e persino dall’Emilia, che hanno come denominatore comune l’eleganza, la facilità di beva, la possibilità di evolvere dimostrando però fin da subito tutto il loro potenziale. Vini radicati nel presente, appaganti che non si nascondono, che si offrono in tutte le loro sfaccettature compresa quella del tempo che passa.

“Numero Chiuso” è un passo in più, un super bianco pensato e nato per sfidare gli anni, un prodotto di nicchia, un fine wine di fatto. E che oggi porta ancora più avanti questa filosofia: dall’annata 2021, l’ultima uscita, una parte della sua tiratura dà vita ad un’edizione speciale di 20 Jeroboam trasformati in scultura. Il primo progetto artistico, di una lunga serie che verrà, è firmato dal designer Andrea Del Sere, illuminato autore dei visionari ambienti della meravigliosa, ultramoderna e funzionale cantina di Lunae inaugurata a Luni (La Spezia) giusto due anni fa. Del Sere ha avvolto la preziosa tre litri con una trama di nervature ispirate ad una foglia di vite di Vermentino ricoperte in bronzo: ognuna è un pezzo unico e la numero uno finirà in cantina diventandone parte integrante, insieme alle altre opere d’arte che già ne impreziosiscono il senso.

Oggi questa azienda a gestione famigliare legata da sempre alla viticoltura di qualità conta su un mosaico di 65 ettari di vigneti di proprietà, di cui 30 gestiti in biologico e gli altri senza l’uso di diserbanti né pesticidi e con concimazioni naturali. A questi si aggiunge una rete di oltre 100 piccoli conferitori che costituiscono l’anima e l’identità di questo territorio “di frontiera”. Non c’è solo il Vermentino ma anche vitigni tipici come la Pollera, il Vermentino Nero e l’Albarola, con quest’ultima che insieme con il Vermentino da poco si trasforma anche in un bel Metodo Classico Brut Millesimato che dopo 8 mesi di affinamento sulle fecce fini, riposa per circa 26 mesi prima della sboccatura.

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