Tajani: l’Iran non colpisca le basi Usa, riattivare il dialogo

Tajani: l’Iran non colpisca le basi Usa, riattivare il dialogo

Bruxelles, 23 giu. (askanews) – “Ho parlato poco fa con il ministro degli Esteri dell’Iran per sollecitare ancora un’azione di reazione che non colpisca le basi americane, per cercare di riattivare un dialogo tra l’Iran e gli Stati Uniti. Ho proposto ancora una volta Roma come sede di questi incontri, così come è già accaduto due volte”. Lo ha riferito il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando ai giornalisti al suo arrivo al Consiglio Esteri oggi a Bruxelles.

Rispondendo alle domande dei reporter, Tajani ha anche chiarito che “le basi italiane non sono state utilizzate” dagli aerei militari americani che hanno rifornito di carburante in volo i bombardieri strategici B2 che hanno colpito le basi nucleari iraniane. “Non ci risulta assolutamente questo”, ha detto il ministro.

“Noi – ha continuato – stiamo lavorando per una de-escalation, ho ribadito che secondo noi l’Iran può procedere con la ricerca del nucleare civile ma non può procedere con il nucleare militare, cioè non può avere la bomba atomica. Ho altresì espresso la preoccupazione e la richiesta di non intervenire con la chiusura dello Stretto di Hormuz, cosa che potrebbe provocare un danno enorme all’economia, innanzitutto iraniana, ma anche di tutti gli altri paesi, compresa la Cina. Il nostro orientamento è quello di favorire una ripresa del dialogo con gli Stati Uniti in maniera diretta, cosa che chiedono gli americani”.

Quanto alle implicazioni di una eventuale chiusura dello Stratto di Hormuz, Tajani ha affermato: “Mi auguro che questo non accada. Ho insistito molto con il ministro degli Esteri iraniano che è stato molto attento alle nostre osservazioni”.

“E’ ovvio – ha ribadito il ministro – che la de-escalation è fondamentale, è l’impegno del governo italiano e deve essere l’impegno dell’Unione europea. E’ quello che cercheremo di fare oggi a Bruxelles: avere una linea chiara a favore della de-escalation. Che significa anche dire no alla bomba atomica iraniana. Ma mi pare che da questo punto di vista gli iraniani abbiano compreso bene che non possono seguire quella strada: devono ritornare indietro – ha puntualizzato – dalla linea rossa che avevano superato, così come aveva detto l’Agenzia nucleare delle Nazioni Unite”.

A una domanda sul feedback avuto dai ministri israeliano e iraniano nelle conversazioni di oggi, Tajani ha risposto: “Mi sembra di aver ricevuto grande attenzione da parte iraniana sulle proposte italiane, sui nostri suggerimenti. Ho chiesto garanzie per i nostri connazionali che sono in Iran, quelli che sono voluti rimanere, garanzie per la sicurezza della nostra ambasciata che è ancora aperta. Questo è un altro tema per noi di grande importanza. E mi sono raccomandato sulla de-escalation, sul nucleare, e ho trovato orecchie attente”.

“Per quanto riguarda Israele – ha aggiunto il ministro -, ho avuto anche la conferma dell’autorizzazione a proseguire con la missione europea a Rafah. Quindi anche i nostri carabinieri rimarranno lì e questo credo che sia una dimostrazione anche di attenzione, di riconoscenza, di riconoscimento del ruolo che i nostri carabinieri stanno svolgendo in un punto delicatissimo del Medio Oriente. Quindi me l’ha riconfermato il ministro, e questo credo che sia un messaggio positivo per l’Italia, per l’Europa e anche per la nostra arma dei carabinieri”.

“Il dialogo – ha insistito Tajani – è sempre fondamentale. Noi italiani abbiamo un dialogo anche con l’Iran, pur non condividendo le scelte dell’Iran abbiamo da sempre tenuto la nostra ambasciata, la nostra ambasciata è ancora aperta mentre tanti altri paesi l’hanno chiusa, perché siamo convinti che attraverso il dialogo si possano ottenere risultati positivi”.

“Mi sono preoccupato – ha puntualizzato il ministro – anche della sicurezza dei nostri connazionali in Iran. Stanno partendo ancora italiani diretti verso l’Azerbaigian. La nostra ambasciata è mobilitata per questo, così come è mobilitata l’ambasciata di Baku per andare a ricevere altri connazionali”.

Tornando alle prospettive per ridurre la tensione in Medio Oriente, Tajani ha osservato: “Intanto, dobbiamo guardare al futuro, non al passato. Ormai l’attacco americano c’è stato, dobbiamo lavorare affinché non ci sia una escalation. Per questo stamane – ha ripetuto – ho parlato a lungo con il ministro degli Esteri dell’Iran, così come ho parlato a lungo con il ministro degli Esteri di Israele. A entrambi ho detto qual è la posizione dell’Italia: noi siamo per il cessate il fuoco, ovviamente a Gaza, ma anche per trovare una soluzione in Iran”.

“Ripeteremo questo messaggio – ha sottolineato – a tutti i nostri interlocutori, e questa dovrà essere, a mio giudizio, anche la linea guida dell’azione politica dell’Unione europea. Dobbiamo parlare con i nostri interlocutori in Israele, in Iran e in altri paesi dell’area medio orientale, ma sempre con la finalità di avere una posizione comune. Cioè, ogni nostra azione deve essere finalizzata a far svolgere all’Europa un ruolo più importante per costruire una situazione di stabilità in tutto il Medio Oriente”.

“Stiamo lavorando per un cessate il fuoco. Stiamo lavorando per la pace, per la pace tra l’Iran e gli Stati Uniti. Questo è il primo obiettivo per noi. Questo è il più importante obiettivo”, ha concluso Tajani.

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