
Metalmeccanici, domani 8 ore di sciopero per il rinnovo del contratto
Roma, 19 giu. (askanews) – Sciopero di otto ore, domani, e mobilitazioni in tutt’Italia per riaprire la trattativa sul contratto dei metalmeccanici. A proclamarlo Fiom, Fim e Uilm che spiegano: “Domani i metalmeccanici scenderanno in piazza con otto ore di sciopero in tutt’Italia, Federmeccanica si assuma la propria responsabilità e riapra il negoziato”.
Il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano, sarà domani, alla manifestazione che si terrà presso il Parco Nord di Bologna a partire dalle 9. Contemporaneamente il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, sarà a Napoli, mentre il segretario generale della Uilm-Uil, Rocco Palombella, sarà a Mestre. In programma, inoltre, manifestazioni regionali anche a Udine, Trento, Bergamo, Aosta, Torino, Genova, Firenze, Ancona, Perugia, Lanciano, Roma, Bari, Potenza, Vibo Valentia, Palermo, Cagliari.
Con queste ulteriori 8 ore si arriva a 40 ore di sciopero per il rinnovo del contratto delle tute blu. “Federmeccanica-Assistal – afferma la Fim – continuano a tenere in ostaggio 1 milione e mezzo di metalmeccanici irresponsabilmente dimostrando di non voler riaprire la trattativa per rinnovare il contratto collettivo nazionale di lavoro, nonostante sia passato ormai quasi un anno dalla scadenza. Questo vale anche per la trattativa per il rinnovo del ccnl delle piccole e medie aziende associate ad Unionmeccanica-Confapi interrotta e mai più ripresa dal 17 marzo scorso. Anche le scuse sulla crisi dell’industria non reggono”.
Lo scorso 6 giugno, “nonostante la pesante crisi che sta attraversando il settore dell’automotive con Stellantis, Ferrari, Cnhi e Iveco abbiamo sottoscritto per il biennio un accordo con incrementi salariali del 6,6% pari a 140 euro mensili e con un una-tantum di 480 euro. Abbiamo definito le quantità economiche e abbiamo raggiunto un incremento salariale sui minimi superiore all’inflazione”, prosegue la Fim.
Anche nel recente rinnovo contrattuale delle Cooperative “sono stati quantificati e garantiti gli aumenti nel quadriennio e si è definito un aumento salariale minimo di 200 euro, superiore all’inflazione, accompagnato da molti miglioramenti normativi. Il rifiuto che continua a ribadire Federmeccanica di riprendere la trattativa senza pregiudiziali è un atto irresponsabile e offensivo verso le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici. E’ assurda e inaccettabile la pregiudiziale assunta dal fronte imprenditoriale di non quantificare gli aumenti salariali nel prossimo contratto. Nel nostro Paese un contratto così non esiste in nessun settore. Come non è accettabile il respingimento di una richiesta salariale condivisa nel 2021, coerente con le regole attuali sul patto della Fabbrica, dove i minimi vengono definiti considerando l’inflazione Ipca e i miglioramenti organizzativi”.