
Dazi, fumata nera per accordo Usa-Giappone dopo incontro Trump-Ishiba
Roma, 17 giu. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba e il presidente degli Stati uniti Donald Trump hanno fatto pochi progressi nel colmare le divergenze sui dazi durante il loro vertice a margine del G7 in Canada. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.
Questo mette in dubbio la possibilità di un rapido “accordo reciprocamente vantaggioso” in grado di tutelare il fondamentale settore automobilistico giapponese.
Dopo un incontro di 30 minuti con Trump nelle Montagne rocciose canadesi, Ishiba ha affermato che qualsiasi possibile intesa dovrebbe servire gli interessi sia del Giappone sia degli Stati uniti, e che i colloqui ministeriali bilaterali proseguiranno alla ricerca di un accordo.
Sebbene gli Stati uniti abbiano concesso a Giappone e ad altri Paesi una sospensione di 90 giorni sui dazi “reciproci”, Ishiba non ha precisato se con Trump sia stata discussa la possibilità di un’estensione, nonostante Washington abbia lasciato intendere che la pausa potrebbe essere prolungata per i partner commerciali impegnati in negoziati “in buona fede”.
“Non abbiamo ancora raggiunto un accordo complessivo perché restiamo distanti su alcuni punti”, ha detto Ishiba ai giornalisti dopo quelle che ha definito discussioni “franche” con Trump. “Le auto, per esempio, sono davvero una parte enorme dei nostri interessi nazionali”, ha aggiunto il primo ministro.
Attraverso diversi cicli di negoziati ministeriali, il Giappone ha sollecitato gli Stati uniti a rivedere la politica dei dazi. Tra i dazi aumentati, quelli del 25% sulle auto è un ostacolo significativo. Il settore automobilistico è il pilastro dell’economia giapponese e gli Stati uniti. I costruttori giapponesi, tuttavia, hanno intensificato negli anni gli investimenti e la produzione negli Stati Uniti, un argomento che il Giappone ha cercato di sottolineare a Trump.
Nonostante gli economisti prevedano che dazi maggiori negli Usa possano frenare la crescita economica, Ishiba ha sempre sostenuto che il Giappone non si affretterà a siglare un’intesa rapida a scapito degli interessi nazionali. “Non dovremmo parlare di quanto progresso abbiamo fatto, perché un accordo complessivo è tutto”, ha spiegato Ishiba. “Abbiamo negoziato sulla possibilità di un’intesa fino all’ultimo minuto.”
Trump ha detto ai reporter, al termine del suo secondo faccia a faccia con Ishiba, che l’incontro è andato “bene”, senza aggiungere dettagli.
Le prospettive di un’intesa appaiono incerte anche alla vigilia delle cruciali elezioni per la Camera alta giapponese, previste per il 20 luglio.
Ishiba e Trump si sono sentiti più volte nei giorni precedenti l’incontro, che il premier nipponico aveva definito un “punto di svolta” nei negoziati sui dazi.
Il principale negoziatore giapponese in materia di dazi, Ryosei Akazawa, stretto collaboratore di Ishiba, ha viaggiato ripetutamente tra Tokyo e Washington per cercare di risolvere le diffidenze con i colleghi statunitensi.