
ESEO Italia: riconoscere esofagite eosinofila come malattia cronica
Roma, 9 giu. (askanews) – Dalla campagna ESEO 2025, che ha coinvolto oltre 50 equipe ospedaliere, strutture sanitarie e medici su tutto il territorio nazionale impegnati attraverso una campagna divulgativa ed open day a ricevere pazienti con sintomi ascrivibili alle patologie eosinofile, è emerso che ben oltre il 50% delle visite ha portato alla richiesta di ulteriori accertamenti. Un dato che conferma il trend in crescita degli anni precedenti, a dimostrazione che queste patologie, come sostenuto da tutti gli studi recenti, sono sempre più in aumento e l’attività di prevenzione è quindi fondamentale perché quella che vivono quotidianamente le persone affette da malattie gastrointestinali è una vera e propria odissea, alla ricerca di cure, ricerca e sostegno che faticano ad arrivare da parte delle Istituzioni.
I dati sugli open day sono uno dei risultati più significativi della campagna mondiale, organizzata nel mese di maggio da ESEO Italia, associazione di pazienti e familiari per le patologie gastrointestinali eosinofile, insieme all’Alleanza EoE Day per l’esofagite eosinofila. Due le giornate dedicate: il 18 maggio Giornata Mondiale per le Patologie Eosinofile e il 22 maggio Giornata Mondiale dell’Esofagite Eosinofila (World Eosinophilic Esophagitis – EoE – Day). Tantissime le iniziative: oltre 50 monumenti si sono illuminati di magenta per celebrare le due giornate mondiali sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione e della conoscenza dei sintomi. Un convegno al Senato con tutti gli stakeholder e i rappresentanti del Parlamento che ha prodotto, grazie al senatore Orfeo Mazzella, la proposta di istituire una Giornata Nazionale dell’Esofagite Eosinofila per focalizzare l’attenzione su questa patologia che ancora ha difficoltà nel riconoscimento di un codice specifico.
Corsi di formazione per personale sanitario, incontri con le famiglie di pazienti, distribuzione di un decalogo di sintomi: attraverso questo piano d’azione, ESEO Italia ha, inoltre, rinnovato la Call To Action alle Istituzioni: “Riconoscere questa patologia come una grave malattia cronica consentirebbe di sviluppare e impegnarsi in piani d’azione per garantire l’accesso a servizi sanitari di qualità per le persone affette da gravi malattie digestive e patologie infiammatorie di tipo 2 come l’EoE”, afferma Roberta Giodice, presidente di ESEO Italia. “I risultati eccezionali della campagna 2025 devono far riflettere la politica sull’urgenza di attivare azioni a favore di pazienti e familiari affetti da queste patologie”.
Secondo i dati più recenti la prevalenza globale della EoE è in costante aumento, con 52,95 adulti ogni 100.000 e 32,9 bambini ogni 100.000 attualmente colpiti in tutto il mondo. Nonostante l’aumento dei casi, la consapevolezza è limitata sia nelle strutture di assistenza primaria che in quelle di emergenza e i pazienti hanno accesso inadeguato a terapie innovative.
Che cos’è l’esofagite eosinofila.
L’esofagite eosinofila (EoE) è una malattia infiammatoria localizzata nell’esofago, caratterizzata da periodi di remissione clinica ed episodi di acuzie. Gli eosinofili sono protagonisti di questa infiammazione, attraverso inumerosi mediatori cellulari rilasciati durante la loro attività. L’incidenza annuale varia in relazione alla provenienza geografica della popolazione inclusa va da 1,6 a 10/100.000. Non ci sono dati di prevalenza inItalia.
Quali sono le cause.
L’esofagite eosinofila è una patologia immuno-allergica; spesso è possibile trovare la causa dell’infiammazione cronica in un’allergia alimentare e/o respiratoria. Talvolta, però, nonostante i test allergologici ed i tentativi dietetici, non si riesce a comprendere la probabile causa della malattia. Fenomeni autoimmunitari che possono coinvolgere anche altri tratti dell’apparato gastrointestinale possono essere implicati nello sviluppo di questa malattia.
Sintomi.
La sensazione del cibo che si blocca e che non riesce a progredire, tempi lunghi per i pasti quotidiani, la necessità di bere per far scendere il cibo, sono tutti campanelli di allarme da considerare e da riferire almedico.
Terapie.
Le diete di restrizioni ed i farmaci (cortisone, soprattutto locale e farmaci biologici) sono le cure al momento utilizzate e considerate efficaci, in attesa che la ricerca scientifica convalidi trattamenti più mirati per le gastroenteropatie eosinofile.
Rischi.
Le stenosi, cioè i restringimenti serrati dell’esofago, che non fanno passare né cibo né saliva, per i pazienti affetti da esofagite eosinofila oltre che la malnutrizione cronica ed i disturbi della crescita per tutti i pazienti affetti da patologie gastrointestinali eosinofile.
Epidemiologia.
40 studi longitudinali (1976 e il 2022) in 15 paesi su 5 continenti su bambini e adulti, l’incidenza è di 5.3 ogni 100.000 persone-anno, mentre la prevalenza è di 40 su 100.000 e tale dato sarebbe frutto di un incremento del numero di biopsie esofagee, anche se al contempo sembrano aumentati gli accessi per endoscopia con indicazione disfagia. Si stima che il rapporto maschi/femmine sia 3/1 anche se al momento questo dato non presenta delle spiegazioni dal punto di vista fisiopatologico. Gli americani bianchi sembrano più colpiti (58%) rispetto agli Afro-Americani (34%) e ad altre etnie (8%).
Eseo Italia.
L’associazione di pazienti ESEO Italia è nata nel 2017 e persegue finalità di informazione, sensibilizzazione, assistenza sociale e sociosanitaria, ricerca e promozione scientifica in relazione all’Esofagite Eosinofila e alle patologie gastrointestinali eosinofile. Anche se giovane ha creduto nel valore e nella possibilità di cooperare a sostegno dei malati per poter migliorare la loro qualità di vita e con il suo impegno ha tessuto network constakeholder nazionali ed internazionali che, a vario titolo, potessero contribuire a migliorare le condizioni deipazienti. Le sue numerose attività possono essere rintracciate sul sito www.esoitalia.it.