Mutti supporta il progetto Cool forest alla Biennale Architettura 2025

Mutti supporta il progetto Cool forest alla Biennale Architettura 2025

Milano, 8 giu. (askanews) – Mutti supporta il progetto speciale “Cool Forest” alla 19esima mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia, dal titolo “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”, curata dall’architetto e ingegnere Carlo Ratti e aperta fino al 23 novembre 2025.

Realizzata grazie al sostegno dell’azienda, e in mostra presso gli spazi espositivi dell’Arsenale, “Cool Forest” è un’installazione di specie vegetali dotata di sensori che monitorano il flusso della linfa, la crescita, l’umidità e la temperatura, concepita per dimostrare e misurare gli effetti naturali di raffreddamento e riduzione del calore. Camminando lungo la passeggiata dell’Arsenale, i visitatori hanno infatti la possibilità di immergersi nella microforesta, scoprendone la biodiversità e sperimentando i metodi di raffreddamento urbano, riflettendo al contempo su come il futuro sia suscettibile di cambiamenti a seconda del clima. Il progetto sottolinea infatti il ruolo cruciale delle piante nell’adattamento al cambiamento climatico e nella costruzione di un futuro più resiliente, in linea con il tema centrale della Biennale Architettura 2025.

Il progetto è il frutto della collaborazione tra l’architetto paesaggista Kate Orff di Scape Landscape Architecture, l’agronomo Marco Scano, esperto di adattamento botanico e della Harvard GSD Department of Landscape Architecture.

“Siamo orgogliosi di prendere parte a questa prestigiosa mostra e di avere modo di collaborare, ancora una volta, con il genio di Carlo Ratti, sempre impegnato a trovare soluzioni che mettano al centro il complesso e affascinante rapporto tra uomo e natura – dichiara Francesco Mutti, amministratore delegato dell’azienda – Il sostegno a ‘Cool Forest’ rappresenta un’importante occasione per condividere la visione che da sempre adottiamo in Mutti, fondata sui principi di responsabilità, qualità e sostenibilità, e che ci spinge ad andare ben oltre la mera produzione, provando a contribuire attivamente per restituire valore al territorio che ci ospita”.

La tecnologia utilizzata da ‘Cool Forest’ non è nuova a Mutti: in collaborazione l’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo del Consiglio nazionale delle ricerche (IMEM-CNR), l’azienda ha avviato la sua prima sperimentazione di monitoraggio sulle piante di pomodoro attraverso Bioristor, un innovativo sensore applicato direttamente sul fusto e che – come i sensori della ‘Cool Forest’ – è in grado di monitorare in tempo reale la salute delle piante, analizzandone i processi fisiologici fondamentali come, per esempio, l’esatta necessità di acqua, e comunicando direttamente con gli agricoltori.

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