“Tirrena”, la pasta dei Frescobaldi che nasce come un grande vino

“Tirrena”, la pasta dei Frescobaldi che nasce come un grande vino

Milano, 8 giu. (askanews) – “Coltiviamo grano da sempre: attorno all’anno 1000 i Frescobaldi si trasferirono a Firenze dalla Val di Pesa, dove ancora oggi possiedono la Tenuta Castiglioni, il più antico possedimento agricolo, un terroir naturalmente vocato alla coltivazione del grano duro. Il clima mite e le brezze pomeridiane del Mar Tirreno creano le condizioni ideali per un’agricoltura rispettosa e sostenibile. È qui che abbiamo 150 ettari di terreno da sempre destinati alla coltivazione di cereali, che però erano rivolti alla vendita. Poi, data la grande espansione che il settore dell’alta gastronomia ha avuto negli ultimi anni, abbiamo deciso di dedicare una parte di essi alla realizzazione di una pasta di alta qualità”. E’ con queste parole che Matteo Frescobaldi, brand manager di “Tirrena” e dell’olio “Laudemio”, parla della “sua” pasta “Tirrena”, progetto agricolo nato il 23 febbraio 2023 dalla visione della famiglia Frescobaldi.

“Tirrena” è una pasta di semolato di grano duro, semi-integrale e poco raffinata, ottenuta da un blend di farine di grani antichi: Senatore Cappelli (circa 50%), Khorasan (circa 35%) ed Evoldur (circa 15%). “Abbiamo fatto diverse prove sia da un punto di vista produttivo che gustativo e dopo tre anni siamo arrivati a questo blend” prosegue Matteo Frescobaldi, sottolineando che “il valore aggiunto è che riusciamo a gestire e controllare tutta la filiera di Tirrena: dal grano alla pasta”. I grani duri “antichi” vengono coltivati tra le tenute Frescobaldi della Val di Pesa (Montespertoli) e di Collesalvetti (Livorno), portati per la molitura al Molino Borgioli di Calenzano (Firenza). La trasformazione è affidata al Pastificio Artigiano Fabbri di Strada in Chianti (Firenze), realtà fondata nel 1893 ed esempio di eccellenza nella lavorazione lenta e a bassa temperatura.

“Ciò che la rende davvero unica è la qualità che nasce dal terreno stesso in cui viene coltivata la materia prima. È una pasta che esprime in pieno il carattere del territorio toscano, proprio come accade con un grande vino” evidenzia Frescobaldi, spiegando che la pasta viene essiccata in celle statiche per 72 fino a 144 ore, a temperature sempre inferiori ai 38 gradi, per preservare le qualità organolettiche del grano, aumentarne la digeribilità e garantire una grande capacità di assorbire i condimenti.

“Il packaging vuole rappresentare i campi di grano stilizzati ed il prodotto ha una scheda tecnica che potrebbe essere paragonata a quella di un vino prodotto da un Cru” aggiunge il manager, precisando che “riporta il luogo di coltivazione e regione di produzione, blend in percentuale delle varietà di grani antichi, epoca di raccolta, tipologia di sfarinato, temperature di essiccazione e giorni di essiccazione per ogni formato. Un approccio che valorizza la filiera, la trasparenza e il legame con la terra capace di portare sulla tavola di tutto il mondo l’essenza della Toscana”.

Anno dopo anno questo progetto si consolida come espressione del territorio toscano e della sua cultura agricola: dai 50 ettari seminati al momento del lancio si è passati a quasi 100 nel 2024. Oggi “Tirrena” offre dieci formati di pasta, distribuiti per il 50% sul mercato italiano, il 30% negli Stati Uniti e il 20% nel resto del mondo.

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