Coldiretti: acquistare miele italiano a sostegno apicoltura

Coldiretti: acquistare miele italiano a sostegno apicoltura

Roma, 19 mag. (askanews) – Acquistare miele italiano per sostenere gli apicoltori nazionali e salvare un patrimonio da quasi 1,6 milioni di alveari, lo scorso anno per la prima volta in calo, con 80 miliardi di api stimate al lavoro. E’ l’appello lanciato dalla Coldiretti in vista della Giornata mondiale delle api che si celebra il 20 maggio, quest’anno dedicata al loro ruolo fondamentale nella prodizione di cibo. Secondo un’analisi Ispra, quasi il 90% delle specie di piante da fiore selvatiche del mondo e il 75% delle specie mondiali di interesse agrario dipendono per la loro riproduzione, interamente o in parte, dall’impollinazione operata da animali.

Un ruolo che in Italia viene oggi minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici. Secondo un’analisi Coldiretti su dati dell’Osservatorio Miele, nel 2024 la produzione nazionale è stata stimata in 21.850 tonnellate, in lieve calo rispetto al 2023, accompagnata per la prima volta da una leggera flessione del numero degli alveari, in controtendenza al costante incremento degli ultimi anni.

Le condizioni meteo-climatiche, tra escursioni termiche e piogge abbondanti, hanno azzerato o fortemente ridotto le produzioni dei principali mieli primaverili su tutto il territorio nazionale, con una ripresa estiva parziale e molto diversificata. Un trend proseguito di fatto anche nel 2025 quando la ripresa della stagione apistica è stata caratterizzata da meteo variabile, con alternanza di caldo e freddo e piogge abbondanti, che ha limitato la possibilità di sfruttare a pieno le prime fioriture primaverili.

Ma a pesare sull’Alveare Italia sono anche le importazioni selvagge di miele, denuncia Coldiretti. Nei primi due mesi dell’anno sono arrivati 5,4 milioni di chili di prodotto straniero, di cui oltre 1/3 di provenienza Extra Ue, spesso di bassa qualità e a prezzi stracciati, che esercita una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano, mettendo in difficoltà i produttori nazionali, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.

“Per sostenere un settore che coinvolge molti giovani e garantire il fondamentale lavoro delle api nelle nostre campagne è importante scegliere miele di origine nazionale, un’opportunità peraltro favorita dalla recente Direttiva Ue che ha introdotto un’etichetta ancora più chiara, anche se non è purtroppo ancora previsto l’obbligo di dichiarare l’origine del miele utilizzato nei trasformati, origine che solo alcune aziende dichiarano volontariamente”, sottolinea Veronica Barbati, presidente dell’Associazione apicoltori della Coldiretti.

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