La svolta pop di Damiano David: affornta le sue paure e si racconta

La svolta pop di Damiano David: affornta le sue paure e si racconta

Roma, 11 mag. (askanews) – Il primo album solista di Damiano David, Funny little fears, tutto in inglese, segna la direzione che il frontman dei Maneskin ha voluto dare alla sua carriera. Un lavoro importante dalle sonorità pop e un po’ retrò con cui Damiano affronta le sue paure e si racconta in un diario emotivo fatto di diversi passaggio.

“Il titolo è arrivato in dopo che ho finito di scrivere l’album ed è stato un po’ riconoscere quello che era la fonte sia dei testi ma anche di quello che io provavo prima di iniziare questo percorso. Io ho voluto fare questo album per mostrarmi in una maniera diversa e anche parlare di cose che fino a quel momento non avevo affrontato per paura del giudizio, per paura di espormi. Ho sempre sentito un forte senso di protezione che la musica mi dava e ho voluto un po’ distruggerlo perché sono cresciuto, sono maturato, sono un po’ più sicuro di me stesso e questo album è stato proprio un percorso per conoscermi. Le paure sono qualcosa che sono state un grosso blocco nella mia vita e anche qualcosa di cui mi sono vergognato per lungo tempo ed era una cosa che mi portava a isolarmi, questo album mi ha dato l’opportunità di invece rendere queste paure una cosa bella, di creare musica e mi permetterà poi, una volta uscito, di connettermi con le persone”.

L’album esce il 16 maggio, contemporaneamente uscirà il nuovo singolo “Zombie Lady”, un progetto a cui tiene moltissimo, tanto che dopo due anni che non incontrava la stampa italiana ha parlato incontrando i giornalisti a Roma. Ripete più volte che la storia con i Maneskin non è chiusa, ma guarda con passione al suo nuovo progetto che è una sorta di terapia contro la paura e il senso di solitudine: “L’album è nato dalla necessità di farlo, avevo la sensazione di sentirmi sbagliato, la musica mi permette di buttare dei pensieri su un foglio senza avere veramente coscienza di quello che sto dicendo e poi una volta che rileggo ciò che ho scritto è come se fossi una terza persona che si rende conto di qual è il problema”.

Quattrordici tracce che raccontano un anno e mezzo di vissuto di Damiano, dalla fine di un amore, che lo ha fatto soffrire moltissimo, ma non è quello che tutti pensate, racconta il cantante romano, all’incontro con una nuova persona, fino all’innamoramento. “Le relazioni specialmente la mia relazione sentimentale ma le relazioni in generale hanno un ruolo fondamentale che mi sono reso conto adesso che sono anche un po’ più adulto e che sono ovviamente tutto il 90% della mia felicità. Voglio essere molto sincero la rottura con la band per me è partita proprio, dalla fine di una relazione che ha proprio spezzato un meccanismo dentro di me, minando la fiducia che io avevo in me stesso. Ho dovuto proprio riconnettermi con me stesso e l’arrivo di una nuova relazione che ha un peso così forte nella mia vita è stata fondalmentale, lei è tuttora per me è la persona che mi aiuta e spinge di più”.

Damiano si divide tra Roma e Los Angeles, sulla presidenza Trump non risponde, ma precisa che la canzone Mars è nata proprio sentendo parlare del progetto di Musk di andare su Marte:

“Sentivo parlare di razzi e cose così e ho pensato che se anche ci fosse l’opportunità di andare sul pianeta rosso non ci voglio andare. Non mi piace l’idea di essere l’Adamo della nuova civiltà. Sto bene qua, se ne andassero sarebbe figo rimanere gli ultimi due sulla terra a godersi le ultime due settimane con gli animali che tornano al mare, tanto poi si muore lo stesso”.

Damiano David si prepara anche ad affrontare il suo tour mondiale, con 30 date in Europa, Astralia, Nord e Sud America, ma anche Asia. Sarà a Milano il 7 ottobre al Forum e l’11 e 12 ottobre a Roma al Palazzo dello sport. Una grande emozione per Damiano che è cresciuto suonando per le vie di Roma, che da X Factor ha spiccato il volo vincendo Sanremo e anche Eurovision, diventando con i Maneskin un artista planetario.

“La nostra traiettoria è sempre un po’ impensabile, poi capisci quello che realmente sta succedendo ed è abbastanza folle il fatto di essere un artista italiano con tour mondiale. Bisogna ogni tanto fermarsi a pensare proprio alla gente che si sveglia va sul sito compre il biglietto, prende l’aereo, vola, per venire a vederti: è una cosa pazzesca”.

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