Tutela europea per la Barbera d’Asti: registrato il marchio collettivo

Tutela europea per la Barbera d’Asti: registrato il marchio collettivo

Milano, 5 mag. (askanews) – Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha annunciato che il 18 aprile l’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale (Euipo) ha concesso il marchio collettivo “Barbera d’Asti”.

“Siamo orgogliosi di aver ottenuto questo marchio collettivo, che sancisce un traguardo importante per il Consorzio. Questo riconoscimento rappresenta una pietra miliare per tutte le aziende consorziate che ogni giorno contribuiscono a promuovere questa denominazione e il nostro territorio. Il marchio garantirà una tutela ancora maggiore della Barbera d’Asti sul territorio dell’Unione Europea” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Vitaliano Maccario, spiegando che “stiamo lavorando per estendere questa registrazione anche sui mercati extra europei. Si tratta di uno strumento fondamentale per consolidare e valorizzare il posizionamento della Barbera d’Asti nel panorama internazionale, rafforzando la fiducia dei consumatori e sostenendo la crescita dei nostri produttori sui mercati esteri”.

Il marchio collettivo rappresenta un risultato fondamentale per il supporto alle aziende socie del Consorzio, che potranno contare sulla incrementata valorizzazione e promozione di un prodotto, il quale ha ormai consolidato la sua posizione sul mercato dei vini, imponendosi per personalità e capacità distintiva. La titolarità del marchio appartiene al Consorzio, quale soggetto che svolge la funzione di garanzia dell’origine, della natura e della qualità dei prodotti contraddistinti dal marchio stesso. La procedura di registrazione è stata curata dallo Studio Legale Merlo di Asti, mandatario del marchio presso l’Euipo. Il marchio collettivo opera in sinergia con la Denominazione geografica (Docg) e consente ai produttori di Barbera d’Asti di rafforzare e sviluppare la propria presenza commerciale in Europa ed all’estero, con un ulteriore vantaggio competitivo, superando i limiti delle Denominazioni, qualificando l’identità e la provenienza del Barbera sul mercato e generando valore per l’intera filiera, dai singoli produttori al Consorzio, alla rete distributiva, fino al consumatore finale. A tal fine, il marchio è stato registrato anche nei settori affini a quello vinicolo e funzionali alla sua promozione, quali i servizi di ristorazione, di hotellerie, di organizzazione di eventi, di formazione e di intermediazione commerciale.

Nell’ottica di tutela della Denominazione è stato redatto anche un apposito regolamento, che definisce le condizioni di utilizzo e i requisiti di qualità che i produttori devono rispettare, e da un logo distintivo, che rappresenterà visivamente il marchio sia sui mercati europei sia su quelli internazionali, rafforzandone l’identità e la riconoscibilità. Tale regolamento disciplina l’uso del marchio collettivo da parte dei soci del Consorzio, i quali potranno riprodurlo sulle retroetichette delle bottiglie, sulle confezioni e nelle loro comunicazioni aziendali, secondo i criteri stabiliti. Esso definisce gli standard qualitativi e i relativi controlli, in conformità al Disciplinare di produzione. Si tratta quindi di un’ulteriore garanzia per i consumatori che possono verificare che il prodotto sia stato realizzato rispettando regole e standard qualitativi prefissati.

“Parlare di identità significa riconoscere e valorizzare le peculiarità di ogni denominazione, ma anche tessere queste diversità in un tessuto comune piemontese, coeso e unitario”, ha proseguito Maccario, rimarcando che “la Barbera non è solo il cuore dei nostri vini, ma anche il vitigno da cui scaturisce la nostra tradizione vinicola. Il logo rappresenta il simbolo forte di questa visione: l’impronta digitale non solo certifica l’autenticità e l’unicità del territorio ma simbolizza anche la comunità, ogni produttore, ogni cittadino che contribuisce alla ricchezza della nostra identità collettiva”.

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