
Giornata contro la pedofilia, in aumento l’adescamento online
Roma, 5 mag. (askanews) – Secondo i dati del Ministero dell’Interno e della Polizia postale per la sicurezza cibernetica, in Italia nel primo semestre del 2024 le vittime del reato di pornografia minorile sono quasi raddoppiate, salendo a 137 contro le 75 dello stesso periodo del 2023: nella maggior parte dei casi (66%) si tratta di bambine e bambini con meno di 14 anni. Per quanto riguarda invece gli ambienti digitali, nel 2024 i casi di pedopornografia e adescamento online trattati complessivamente dalla Polizia postale sono stati 2.809, in aumento del 6% rispetto al 2023, per un totale di 144 persone arrestate e 1.028 denunciate. In particolare, i casi di adescamento di minori online sono stati 370, contro i 351 del 2023. Più di una vittima su due (56%) ha tra i 10 e i 13 anni, il 7% ha meno di 10 anni.
“Gli abusi sessuali nei confronti dei minori sono reati gravissimi, che comportano conseguenze traumatiche indelebili. Va compiuto ogni sforzo, da parte delle istituzioni nazionali e territoriali e degli attori privati, responsabili di luoghi frequentati da minori, affinché ogni rischio sia tempestivamente intercettato e adeguatamente segnalato e contrastato, per evitare che gli abusi si verifichino”, dichiara Daniela Fatarella, Direttrice generale di Save the Children, in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia.
“È fondamentale rafforzare le azioni di prevenzione e di contrasto, soprattutto di fronte all’evoluzione tecnologica che pone nuove sfide alla protezione dei minori da rischi di abusi, anche on line. Occorre assicurare l’applicazione di chiari codici di condotta, la formazione del personale a contatto con i minori sull’individuazione di segnali di disagio che potrebbero essere ricondotti a rischi di abusi, aumentare i canali di segnalazione dei rischi, emersione precoce e risposta tempestiva, e garantire una rapida presa in carico delle vittime, rafforzando un sistema di tutela che coinvolga le istituzioni pubbliche, i soggetti privati e il terzo settore. Inoltre – aggiunge Fatarella – davanti ad abusi così gravi ed estesi come quelli che avvengono nell’ambiente digitale, è urgente che tutti i soggetti coinvolti aumentino gli sforzi perché internet e social network diventino spazi più sicuri per i minori. In questa direzione, è determinante valorizzare il ruolo educativo dei genitori e degli adulti di riferimento, che vanno sostenuti nell’accompagnare bambine, bambini e adolescenti nell’uso più consapevole e sicuro del digitale. E che i genitori stessi siano in prima linea nella tutela dei propri figli, accompagnandoli dal punto di vista educativo nella relazione con l’ambiente digitale e fornendo esempi positivi nell’uso dei dispositivi e di internet, anche evitando l’eccessiva e costante diffusione online delle loro immagini fin dalla più tenera età (oversharenting)”.
Sempre nell’ambito del fenomeno dell’abuso sessuale online e della creazione dei relativi materiali, i casi di diffusione illecita di immagini o di video sessualmente espliciti (cosiddetto “revenge porn”) che hanno coinvolto minori sono stati 42, in netto aumento rispetto ai 29 del 2023, e circa 3 vittime su 4 (il 74%) ha tra i 14 e i 17 anni, mentre il restante 26% ha tra i 10 e i 13 anni. I casi di sextortion con vittime minorenni, sempre nel 2024, sono stati invece 127, in leggero calo rispetto ai 136 del 2023 e nella gran parte dei casi (87%) le vittime hanno tra i 14 e i 17 anni.