Scuola, Valditara: consenso genitori per corsi su sessualità. Per aggressioni ai prof, arresto in flagranza
Roma, 30 apr. (askanews) – “I genitori devono essere consapevoli delle iniziative didattiche in temi sensibili come quello della sessualità. Per le attività extracurricolari e per quelle legate all’ampliamento dell’offerta formativa in ambito di sessualità, si stabilisce che le scuole devono acquisire il consenso preventivo per iscritto dei genitori in base a preventive informazioni esaurienti legate a soggetti esterni che partecipano, i soggetti esterni coinvolti, il materiale didattico che verrà utilizzato, le finalità e le modalità di svolgimento delle attività proposte”. Lo ha comunicato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara nel corso della conferenza stampa organizzata al termine del Cdm.
“Per le attività di ampliamento dell’offerta formativa, cioè per le attività che devono svolgersi obbligatoriamente, le scuole devono fornire agli studenti un’attività formativa alternativa laddove sia stato da parte dei genitori negato il consenso. Cioè se un genitore dice io non sono d’accordo che mio figlio frequenti questo corso di approfondimento su determinate tematiche legate alla sensualità, la scuola deve obbligatoriamente mettere a disposizione un’attività formativa alternativa” ha precisato il ministro, aggiungendo che “i soggetti esterni autorizzati a tenere questi corsi devono avere requisiti di professionalità scientifica o accademica”.
“Per le scuole dell’infanzia e per le scuole primarie, cioè per le scuole elementari, i temi legati alla sessualità che possono essere affrontati sono solo quelli contenuti nelle indicazioni nazionali, cioè nei programmi nazionali: biologia, corpo umano, riproduzione, evoluzione biologica, e via dicendo”.
Inoltre, “si modifica l’articolo 380 del Codice di procedura penale, prevedendo l’arresto obbligatorio in flagranza di reato nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici. Si modifica anche l’articolo 583 Quater del Codice Penale, prevedendo un aggravamento delle pene per lesioni al personale scolastico e in particolare. Ad esempio per le lesioni lievi la pena passa da 6 mesi a 3 anni, a da 2 anni a 5 anni di reclusione”, ha annunciato il ministro Valditara, nel corso della conferenza stampa organizzata al termine del Cdm, precisando che “l’arresto in flagranza non si estende ai minori, e quindi lo studente di fatto non viene coinvolto in questa normativa”.
Il ministro ha spiegato che questa norma arriva dopo quella per il personale medico: “Il personale scolastico è, dopo quello sanitario, quello in assoluto più toccato da aggressioni, più coinvolto passivamente, suo malgrado, in aggressioni. Vi è stato un aumento impressionante, soprattutto da parte dei genitori a carico di personale scolastico, mentre nel 2022-23 la maggioranza delle aggressioni erano ad opera di studenti. Dal 23-24 la tendenza si conferma e nel 24-25 c’è stato un rovesciamento di prospettiva: sono soprattutto genitori che picchiano docenti o dirigenti scolastici”.
Dopo aver elencato una serie di gravi episodi di aggressione che hanno visto come vittime docenti e presidi, Valditara ha spiegato che “noi vogliamo ispirarci ad un principio molto chiaro: un insegnante, un dirigente scolastico non si toccano. Un educatore che lavora per i nostri figli non si tocca. La funzione così delicata, così importante dell’educatore deve essere preservata e quindi l’obiettivo primario è quello di garantire condizioni di serenità per chi lavora per i nostri figli.
Infine, “per quanto riguarda le modifiche contenute nel DPR sulla valutazione di studenti per la scuola secondaria e di secondo grado, abbiamo reso più tassative le varie ipotesi, estendendole a quello di bullismo grave”, ha spiegato Valditara.
Il ministro ha ribadito che con il 5 in condotta si verrà bocciati e con il 6 si viene rimandati a settembre. “Questo significa che non si è ammessi alla classe successiva, sino a quando non si sarà superato un ‘esame di riparazione’, per usare una terminologia un po’ antica, in cui lo studente dovrà presentare un elaborato critico sui temi valoriali connessi al comportamento tenuto” ha precisato Valditara, aggiungendo che “dovrà dimostrare di aver compreso perché quel comportamento giudicato negativamente dalla comunità e quindi aver capito, anche alla luce i principi costituzionali, i principi dell’ordinamento di altri approfondimenti di tipo storico-culturale, perché quel comportamento è certamente negativo. Sarà quindi ammesso all’anno successivo se passerà questa valutazione”.