
Bankitalia, studio “Il mercato italiano del venture capital”
Investimenti 2021-23 appena 1/5 di quelli di Francia e Germania
Nel triennio 2021-2023, gli investimenti nel settore del capitale di rischio in Italia hanno raggiunto solo un quinto di quelli effettuati in Francia e Germania. Questo è quanto emerso da uno studio intitolato “Il mercato italiano del venture capital”, diffuso dalla Banca d’Italia all’interno della serie “Questioni di Economia e Finanza”.
Le motivazioni dietro questo divario si trovano principalmente in tre aspetti del mercato italiano: il numero di progetti innovativi che portano alla formazione di nuove start up è relativamente limitato, il comparto dei fondi di venture capital è scarsamente sviluppato e le sfide nella fase di exit degli investimenti sono significative.
Secondo l’analisi, è fondamentale che le iniziative volte a supportare la crescita del mercato affrontino le problematiche emerse nelle varie fasi del progresso delle start up. Il documento esplora le principali peculiarità e l’andamento recente del mercato del capitale di rischio in Italia, un segmento cruciale del sistema finanziario destinato a incentivare la creazione e l’espansione di aziende con un alto potenziale di crescita.
Nella ricerca, che si estende su circa venti pagine e viene presentata in lingua inglese, vengono esaminati in particolare i fattori che hanno portato a un suo sviluppo inferiore rispetto agli altri Paesi leader dell’area euro, insieme alle iniziative in atto per promuoverne la crescita, anche in un contesto europeo.
Giovanni Lombardi Stronati