
Milano, il pm: archivare l’accusa di violenza sessuale per La Russa jr
Milano, 8 apr. (askanews) – Archiviare l’accusa di violenza sessuale e procedere per il reato di revenge porn. Queste le conclusioni degli inquirenti della Procura di Milano per quanto attiene il fascicolo che chiama in causa Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato; ed il dj Tommaso Gilardoni. La vicenda giudiziaria è frutto della denuncia di una 22enne riguardo presunti abusi avvenuti nel maggio 2023. I pubblici ministeri meneghini hanno chiuso le indagini sui due giovani contestando il reato di revenge porn per la diffusione, senza il consenso della ragazza, di immagini a contenuto hot.
“Dopo uno scrupoloso e dettagliato esame di ogni aspetto di questa vicenda, la decisione dei magistrati inquirenti di chiedere al gip l`archiviazione dell`accusa di violenza sessuale mi conforta nell`idea che ho sempre espresso sulla estraneità di mio figlio ai fatti
contestati che hanno suscitato un grande clamore mediatico”. Lo dichiara in una nota il presidente del Senato, Ignazio La Russa, commentando la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Milano per l’accusa di violenza sessuale a carico del figlio Leonardo Apache La Russa.
I difensori di La Russa jr, gli avvocati Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo, hanno affermato: “Siamo molto soddisfatti per questo risultato che arriva dopo un’indagine particolarmente lunga e accurata. Abbiamo sempre confidato in una serena e obbiettiva disamina dei fatti da parte degli inquirenti. Quanto alla contestazione residua, ci confronteremo responsabilmente con l’autorità giudiziaria con lo stesso rispettoso approccio che ha contradddistinto la nostra linea difensiva”.
“A seguito della lettura delle notizie dei media su Leonardo La Russa che commentano la richiesta di archiviazione dei PM del reato di violenza, è forse utile precisare a scanso di equivoci, che è pacificamente emerso agli atti sin dall’inizio che Leonardo La Russa non ha mai – dicesi mai – assunto sostanze stupefacenti di alcun genere. Nel fascicolo processuale vi è, ad abundantiam, anche un test del capello che lo conferma”. Così gli avvocati Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni, legali di Leonardo La Russa.