
Assoreti: in 12 anni raccolti 452 mld, Italia leader in Ue
Studio Teha e Assoreti presentato al workshop “Lo scenario dell’economia e della finanza”
Negli ultimi dodici anni, il settore della gestione del risparmio ha accumulato e incentivato investimenti per un totale di 452 miliardi di euro, rafforzando così il mercato finanziario locale e aumentando la fiducia tra i risparmiatori. Questo è quanto emerge dallo studio di Teha e Assoreti presentato durante il workshop “Lo scenario dell’economia e della finanza” che si è tenuto a Villa d’Este a Cernobbio.
“Le reti italiane sono in grado di attrarre notevoli somme di risparmio, posizionandosi ai vertici in Europa, grazie a un approccio che combina innovazione, digitalizzazione e formazione di alto livello. In un’Europa focalizzata sulla mobilitazione dei capitali privati per stimolare la crescita, l’esperienza italiana dimostra come un sistema fondato su competenza e fiducia possa rivestire un ruolo importante, creando valore nel lungo termine e sostenendo la competitività della nazione” ha affermato Massimo Doris, presidente di Assoreti.
“Le tendenze demografiche in Italia mostrano una diminuzione e un invecchiamento della popolazione nel prossimo ventennio, che porterà a un trasferimento generazionale di patrimoni pari a circa 3.000 miliardi di euro,” ha osservato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e membro del consiglio di Teha group. “Per il sistema-Paese è cruciale che questa ricchezza venga trasmessa in modo efficiente alle nuove generazioni senza essere impoverita, valorizzandola con una visione a lungo termine. In questo scenario, la consulenza finanziaria assumerà un’importanza strategica e si sta già adattando a queste sfide”.
Negli ultimi dieci anni, chi non ha investito ha visto il proprio potere d’acquisto ridursi del 15%. Se nel 2013 la liquidità e i depositi delle famiglie italiane, ammontanti a 1.200 miliardi di euro, fossero stati completamente investiti, si sarebbero generati ulteriori 190 miliardi di euro, proteggendo il capitale dall’inflazione.
La consulenza finanziaria è infatti un settore significativo per il Paese: ci sono circa 36mila consulenti registrati e attivi con mandato, e l’Italia si trova al primo posto in Europa per il numero di consulenti per abitante (1 ogni 2.051). Inoltre, a livello europeo, l’Italia guida in termini di percentuale di persone che si rivolgono a consulenti per le proprie scelte finanziarie (57% confrontato con il 51% in Spagna, 49% in Francia e 42% in Germania).
La raccolta netta media annuale della consulenza finanziaria in Italia è in costante aumento: negli ultimi cinque anni si è attestata intorno ai 50 miliardi di euro (triplicando il valore del 2013) e dal 2013 ad oggi, l’Italia è stata il primo Paese dell’Unione Europea per raccolta netta delle reti di consulenza finanziaria, accumulando un totale di 452 miliardi di euro (contro 440 miliardi di euro in Germania), superando anche gli Stati Uniti in termini di volume di raccolta rispetto al patrimonio gestito all’inizio del periodo.
Anche il patrimonio gestito dalle reti di consulenza finanziaria in Italia ha mostrato una crescita costante (+110% negli ultimi dieci anni) e attualmente ammonta a oltre 900 miliardi di euro, il 23% della ricchezza delle famiglie italiane.
Giovanni Lombardi Stronati